la scuola cimiteriale, libro cimiterioso XD

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_Angel_Girl_97_
view post Posted on 12/3/2010, 18:11




La predilezione per temi cupi e sconfortati e gli atteggiamenti sentimentali e malinconici, che verso la meta' del XVIII secolo cominciavano a comparire nella letteratura di tutta l'Europa, non costituivano che i segni del rifiuto della serena quanto scettica ragione illuminista: serena perche' la fiducia nell'onniscienza delle facolta' razionali generava ottimismo; scettica poiche' le sue conclusioni ignoravano intere zone dell'animo umano delle quali lo stesso animo andava acquistando una maggiore sensibilita' (attraverso le suggestioni del sentimento). La sensibilita' per la morte, il suicidio, il dolore universale, la transitorieta' delle cose umane, era il sintomo anche dell'insoddisfazione per una societa' contraddittoria e deludente e per una casta di pensiero che non considerava l'interiorita' e l'aspetto spirituale della vita umana: un'insoddisfazione che si tramutava nella malinconia, nella riflessione, nella nostalgia, nel sogno, nel vagheggiamento dell'amore; talvolta anche nella ribellione, nello slancio passionale, nell'individualismo esasperato. Al centro di tutto questo, vi erano un sentimento doloroso della natura e dell'uomo e un desiderio di genuina autenticità, come la letteratura, traducendosi nel in gusto primitivo e barbaro.
Nuove fonti di ispirazione furono i canti e le leggende dei popoli nordici e germanici, cosi' misteriosi e affascinanti, ma anche le fiabe e la poesia popolare, frutto di una fantasia schietta e di forti sentimenti.
Non si tratta di una vera e propria scuola, piuttosto di una nuova sensibilità incarnata in una serie di poeti che non si conoscevano neppure tra di loro, fra cui i più noti Edward Young (Pensieri Notturni), Thomas Gray (Elegia su un cimitero di campagna) e James Macpherson (I canti di Ossian).
 
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